Lasciarsi alle spalle il boato invisibile che tutto assorbe, passeggiare seguendo solo il segnale sonoro, gli occhi chiusi e il passo via via sempre più leggero. Agganciati al segnale acustico non percepiamo più l’assillo della modernità che ci avvolge, ci spogliamo degli apparati ricettivi aggiuntivi e torniamo ad essere ascoltatori unici dell’instancabile respiro della natura che si esprime grazie alla iterazione dell’accordo, nella dolce e delicata ripetizione infinita di un arpeggio per chitarra. Un lavoro di pregiata tessitura elettro-acustica minimale, questo, che segna il ritorno in casa Krisalys del sound artist danese Paw Grabowski, delicato e silenzioso ricercatore di pace